Levia Gravia
Levia Gravia riunisce liriche del decennio 1861-1871; è la seconda (e la più breve) delle sei raccolte canoniche delle poesie di Carducci. Il primo libro, nel quale prevalgono atteggiamenti nostalgici e visioni storiche, è preceduto da un Congedo, ideale distacco dalle illusioni
della giovinezza; il secondo, dedicato in gran parte a temi politici e civili, è seguito dall’inno A Satana. «Fantasie di gioventù, e dolori ed esperimenti della vita: cose leggere per sentimento e per istile, mescolate ad altre gravi per le stesse ragioni»; così Carducci illustrava,
in una lettera a Felice Tribolati del 24 settembre 1868, il doppio registro della raccolta.
L’edizione critica curata da Barbara Giuliattini, pubblicata nel 2006, è qui riproposta nella veste tipografica che la nuova Edizione Nazionale delle Opere di Carducci ha assunto a partire dal 2010; presenta i testi secondo l’ultima volontà dell’autore, fissata nella seconda edizione delle Poesie del 1902. Corredano il volume l’apparato delle varianti a stampa e la documentazione relativa ai materiali preparatori (manoscritti, bozze, prime edizioni in rivista), conservati nell’archivio di Casa Carducci. Lo completano l’Introduzione, le tavole di sigle e abbreviazioni e gli indici (degli incipit, dei nomi, degli schemi metrici).
a cura di Barbara Giuliattini
Edizione Nazionale delle Opere di Giosue Carducci
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