Il viaggio, è stato detto, è la struttura originaria, mitica, d’ogni opera narrativa. Dall’antichità classica all’età contemporanea, questa idea attraversa la letteratura e si manifesta con una pluralità di percorsi riconducibile alle personalità degli scrittori e alle situazioni culturali sottese alle loro opere. Una pluralità quasi inesauribile, che il nostro discorso non presume di descrivere compiutamente con il suo sviluppo diacronico, fondato su una scelta di testi di teoria e di critica letteraria relativi alla letteratura italiana e alle altre letterature: semplicemente, esso vuole offrire una guida e dei “materiali bibliografici”al lettore di opere di narrativa e al ricercatore che intende approfondire gli argomenti da noi indicati in termini generali. Recentemente è stato sottolineato il “fascino” che la finzione narrativa esercita sui lettori e la funzione “terapeutica” che essa adempie nei confronti del sentimento stesso del vivere (attraverso la lettura dei racconti e dei romanzi “si impara – afferma Umberto Eco richiamandosi a Borges e a Calvino – a dar senso alla immensità delle cose che sono accadute e accadono e accadranno nel mondo reale”: Sei passeggiate nei boschi narrativi, Milano, Bompiani, 1994, p.107). Tale fascino e tale efficacia sono dovuti, noi aggiungiamo, all’archetipo-l’idea di viaggio, appunto – che opera come struttura organizzativa nelle opere narrative e diventa nei loro lettori principio di ordine e di significato, trasferendone le percezioni dal caos della realtà storica al cosmo delle realizzazioni letterarie.
Autore/Autrice :
Donatella Capodarca
Titolo :
I viaggi nella narrativa
ISBN :
9788870002461
Pagine :
204
Uscita :
1994
Formato:
13 x 20
10,00 €
44 disponibili