Intavulare. Tavole di canzonieri romanzi

«Io non intendo ad altro che a intavulare»
(Scipione Carteromaco, 1504)

Diretta da Anna Ferrari

 

Orientarsi entro una congerie di materiali manoscritti, quali sillogi miscellanee formatesi attraverso processi disparati e magari occasionali, costruirsi un chiaro quadro complessivo del loro contenuto e ordinamento, sì da poterne far uso razionale secondo il proprio programma di lavoro, è esigenza preliminare, cui è spesso tutt’altro che semplice dare soddisfacente e compiuta realizzazione. Non si tratta soltanto di mettersi in grado di reperire con la prontezza desiderata testi ed autori (per questo non mancano allo studioso moderno repertori agevoli, come ad esempio, per i canzonieri provenzali, la Bibliographie di Pillet e Carstens). Occorre altresì riconoscere, caso per caso, i criteri che hanno guidato la scelta e la seriazione dei singoli testi e, per quanto possibile, le modalità (la cronologia e la localizzazione, magari l’autore e le fonti) della compilazione: individuarne insomma – anche attraverso la comparazione con altre raccolte analoghe, rilevando convergenze e divergenze – intenzionalità e caratteristiche peculiari di struttura. Massimi fruitori di manoscritti, i nostri umanisti usavano compilarne, per propria comodità e per scambievole informazione (ad esempio in vista di prestiti o cessioni), tavole descrittive del contenuto e indici, per alphabetum o per materia, destinati, per loro natura e funzione, a circolare anche separatamente dalle fonti: strumenti di consultazione anche per gli studiosi posteriori cui forniscono spesso notizie preziose. Quest’attività, perseguita instancabilmente e talora freneticamente, era da loro designata con il termine caratteristico di “intavulare”. Di qui è stato tratto esempio e titolo per questa serie che si affianca ai “Subsidia” in servigio del Corpus des Troubadours. Fonte basilare della nostra conoscenza sui testi lirici delle letterature medievali romanze (provenzale, francese, italiana, galego-portoghese) sono i canzonieri (la conservazione di testi isolati è del tutto eccezionale). La presente collezione – ideata e coordinata da Anna Ferrari – intende appunto offrire una serie organica di Tabulae per lo studio dei canzonieri romanzi. Si ha così uno strumento agevole per rendersi immediatamente conto di entità e qualità del corpus di ciascun canzoniere (di cui si premette descrizione strutturale), di presenze ed assenze d’autori e testi, della loro precisa successione e di ogni altro dato necessario allo studio comparativo e d’insieme.

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