«Cercherò di farmi intendere dicendo che hanno un corpo»: non sappiamo a chi o a cosa Pirandello alludesse in questo frammento, ma possiamo considerare il passo all’origine ideale di ogni sua pagina. Non si affievolirà, infatti, col tempo, la certezza che al corpo tutto nasce e al corpo tutto è destinato a ritornare come al punto di risonanza più sensibile e drammatico della vita fisica della materia. Un corpo, tuttavia, che sente e pensa, filtra e sperimenta su di sè ogni conoscenza, agisce attivamente sulla visione del mondo, produce un’ideologia e un linguaggio interagisce con altri corpi, altre menti, altre prospettive, secondo quegli stessi criteri di equivalenza, corrispondenza e compensazione che governano, nei modi di un equilibrio sempre nobile e precario, la vita del mondo. Così, fra vocazione alla stasi e tentazione della metamorfosi, la scrittura pirandelliana resta la prova concreta ed estremamente affascinante per la sua evidenza immediata di una sperimentazione implacabile e ossessiva che mostra nel disegno grottesco e stridulo del macrocosmo, il disagio dell’asimmetria, della sproporzione e della dismisura: indicazione di una dissonanza e di una solitudine che sembrano davvero segnare il destino dell’uomo del Novecento.
Autore/Autrice :
Paola Daniela Giovanelli
Titolo :
dicendo che hanno un corpo
Sottotitolo :
Saggi pirandelliani
Collana :
Il vaglio
ISBN :
9788870002416
Pagine :
624
Uscita :
1994
Formato:
13 x 21
Prodotto Esaurito
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