In questo libro si sostiene la tesi, decisamente minoritaria nell’odierno dibattito filosofico-giuridico ma in accordo con i principi della soggezione dei giudici alle leggi e della separazione dei poteri, del carattere cognitivo della giurisdizione, negato invece dalle prevalenti concezioni creazioniste sostenute da svariati orientamenti: dalle dottrine post-positiviste del bilanciamento tra principi normativi, dagli approcci paleo-positivisti di ispirazione kelseniana, dagli indirizzi dell’ermeneutica giuridica e dalle molteplici opzioni a sostegno del diritto giurisprudenziale, siano esse informate al realismo giuridico o alla nostalgia per il diritto premoderno. Vengono in esso discusse quattro questioni: se la giurisdizione sia creativa di nuovo diritto solo perché ammette decisioni interpretative; quali siano l’oggetto del bilanciamento e il ruolo della sussunzione; se il rapporto tra diritto e morale nelle odierne democrazie costituzionali sia di connessione o di separazione; se il positivismo giuridico sia un approccio superato o sia oggi, al
contrario, più attuale che mai. Alla base delle tesi creazioniste vengono identificate due fallacie epistemologiche: una concezione insostenibile della conoscenza e della verità giudiziaria come conoscenza e verità assolute e l’idea che il bilanciamento sia operabile tra i principi normativi, che sono sempre gli stessi, anziché tra le circostanze, sempre irripetibilmente diverse l’una dall’altra, dei fatti sottoposti al giudizio. Viene infine sviluppata una difesa del positivismo giuridico e del primato della legislazione nell’attuazione delle tante carte costituzionali, nazionali e sovranazionali, quali insostituibili alternative alla crisi in atto della democrazia e dello stato di diritto e quali uniche risposte razionali alle odierne sfide della globalizzazione.
Autore/Autrice :
Luigi Ferrajoli
Titolo :
Contro il creazionismo giudiziario
Collana :
Piccole Conferenze
ISBN :
9788870007800
Pagine :
80
Uscita :
2018
Formato:
12.5 x 21
8,00 €
27 disponibili