Questo articolo si concentra sull’articolazione del concetto di vulnerabilità all’interno del dibattito in bioetica. Nello specifico, vengono prese in esame tre diverse prospettive: libertaria, utilitaria e personalista. Per ciascuna di esse, si discutono le posizioni riguardo le vulnerabilità e il comportamento da attuare rispetto ai soggetti ritenuti vulnerabili. Mentre nella visione libertaria e utilitarista emerge un conflitto tra cura e giustizia, in quella personalista si riscontra una identificazione tra giustizia e cura. In quest’ottica, infatti, tutti gli esseri umani sono ritenuti vulnerabili e la riabilitazione di soggetti particolarmente fragili è considerata più di una mera prassi, bensì un progetto integrale in cui il soggetto disabile è protagonista attivo. L’obiettivo del contributo è dunque quello di mostrare che cura e giustizia non sono disgiunte: la presa in carico è al tempo stesso esigenza di cura ed esigenza di giustizia.
Parole chiave: vulnerabilità, cura, giustizia, disabilità.
This article focuses on the articulation of the concept of vulnerability within the debate in bioethics. Specifically, three different perspectives are examined: libertarian, utilitarian and personalist. For each of them, the implications in terms of who is considered vulnerable and how to behave towards those considered vulnerable are shown. While in the libertarian and utilitarian views a conflict emerges between care and justice, in the personalist view there is an identification between justice and care. In this view, in fact, all human beings are considered vulnerable and the rehabilitation of particularly fragile subjects is considered more than a mere practice, but an integral project in which the disabled subject is an active protagonist. The aim is therefore to show that care and justice are not disjointed: taking charge is both a need for care and a need for justice.
Key words: care, justice, vulnerability, disability.