Questo volume vuole fare il cosidetto «punto», nella vita di due città: Modena e Ferrara. Qui giocheranno un ruolo di primaria importanza tutti gli elementi politici di quel burrascoso tardivo scorcio cinquecentesco, dovuti a gelosie, invidie, soprusi, inganni, tradimenti, violenze, e frodi volgari che avvelenarono il fosco aere della decadente corte Estense di quegli anni. Se Modena diverrà fiorente capitale di un piccolo Ducato, sarà merito e colpa, di un Papa, Clemente VIII, di pochi scrupoli; e di un Duca inetto e per di più figlio di un bastardo, Cesare d’Este. La devoluzione di Ferrara soffocò lo sviluppo della cultura nella città estense, ogni iniziativa artistica languì stancamente, senza alcun fremito di rinascita. Ne farà eccezione solo la facciata del palazzo Bentivoglio, dai marmorei rilievi carnosi sansovineschi mentre il piccone rabbiosamente abbatterà le delizie di Castel Tedaldo, per dar posto, a occidente fra nembi di guerra, alla lugubre fortezza ottagona di Papa Aldobrandini, cui, oltre la maledizione estense peserà domani la morte di Giordano Bruno. Una civiltà incomparabile, due volte secolare, tramonterà dietro la rossa mozzetta del Cardinal Legato per le Romagne, e la corte dei poeti cavallereschi e dei pittori smaglianti si dissolverà per sempre. Questo, in un brevissimo giro d’orizzone, è il mondo dove la ricerca del Gasparini si è sbizzarrita.
Autore/Autrice :
Gasparini Alberto
Titolo :
Cesare d’Este e Clemente VIII
Pagine :
248
Uscita :
1960
Formato:
15 x 21
11 disponibili