Mucchi Editore

A un suo libro sul Manzoni (Torino, 1976) l’autore di questi studi mise come sottotitolo “conclusioni e proposte”, avvertendo che questo poteva sembrare ai lettori, secondo l’interpretazione che se ne voleva dare, o troppo ovvio o troppo ambizioso. A Dall’Arcadia al Leopardi basta il sottotitolo che porta, perchè i limiti della materia di storia letteraria che vi è trattata risultano ben chiari. Se si bada alla date in cui questi studi vengono scritti e pubblicati nella loro prima sede, dal 1983 al 1992, l’epoca non pare remota, abbastanza distante tuttavia per guardarli con il giusto distacco. E la considerazione spassionata che viene di fare, per quanto è lecito usare il termine conclusione negli studi storici, è che in essi si è arrivati più a conclusioni che a proposte e che specialmente alcuni argomenti qui trattati dovrebbero lasciare poco spazio a chi volesse di nuovo occuparsene.