La disinformazione rappresenta una delle principali sfide per le democrazie contemporanee, amplificata dalla diffusione capillare dei social media e dall’uso di sofisticati algoritmi di raccomandazione. Questo studio analizza il fenomeno partendo dal contesto statunitense, con particolare attenzione alle elezioni presidenziali del 2016 e del 2024, per poi confrontarlo con il quadro normativo europeo, incentrato sul “Digital Services Act” (DSA). Se da un lato gli Stati Uniti adottano un approccio liberale, basato sulla protezione della libertà di espressione e sulla limitata responsabilità delle piattaforme, l’Unione europea ha sviluppato una regolamentazione più strutturata, imponendo obblighi di trasparenza e misure di contrasto alla diffusione di contenuti falsi o dannosi. Tuttavia, permangono criticità sia nell’efficacia delle normative, sia nella loro implementazione, in particolare per l’assenza di una definizione giuridica univoca di disinformazione nel DSA. Lo studio evidenzia, inoltre, il ruolo dei social media nella polarizzazione del dibattito pubblico, aggravata dal fenomeno del cosiddetto filter bubbles e dall’uso di strumenti come bot e deepfake. In conclusione, si sottolinea la necessità di un approccio sinergico tra regolamentazione, responsabilità delle piattaforme e alfabetizzazione digitale, al fine di garantire un ecosistema informativo più trasparente e democratico.
Disinformation represents one of the main challenges for contemporary democracies, amplified by the widespread diffusion of social media and the use of sophisticated recommendation algorithms. This study analyzes the phenomenon starting from the United States context, with particular attention to the 2016 and 2024 presidential elections, and subsequently compares it with the European regulatory framework, centered around the Digital Services Act (DSA).
While the United States adopts a liberal approach, grounded in the protection of freedom of expression and the limited liability of platforms, the European Union has developed a more structured regulation, imposing transparency obligations and measures to counter the dissemination of false or harmful content. Nevertheless, critical issues persist regarding both the effectiveness of these regulations and their implementation, particularly due to the absence of a clear legal definition of disinformation within the DSA. The study also highlights the role of social media in the polarization of public discourse, exacerbated by the phenomenon of so-called filter bubbles and the use of tools such as bots and deepfakes. In conclusion, the article underscores the need for a synergistic approach involving regulation, platform accountability, and digital literacy, in order to ensure a more transparent and democratic information ecosystem.