Lo scopo di questo saggio è definire con precisione due problemi che toccano specificamente, anche se non in via esclusiva, l’interpretazione del diritto.
L’uso che del linguaggio viene fatto nella pratica del diritto si discosta, sotto due aspetti cruciali, dall’uso che del linguaggio viene fatto nella comunicazione ordinaria – e, di conseguenza, l’interpretazione del diritto si differenzia dall’interpretazione conversazionale. (1) Nel diritto, spesso, non c’è alcun emittente precisamente identificabile cui possa essere imputata un’intenzione comunicativa. (2) Nella pratica del diritto, in molti contesti, l’uso del linguaggio non è puramente convenzionale. Alcuni testi giuridici hanno carattere autoritativo. Spesso, i giochi interpretativi giocati dagli operatori giuridici sono problemi di interazione strategica non cooperativi, nei quali gli interessi interpretativi dei partecipanti sono in conflitto. Nella pratica del diritto, dunque, la dimensione comunicativa coesiste con una dimensione a-comunicativa (mancanza di un emittente) e una dimensione anti-comunicativa (uso non convenzionale del linguaggio). Il primo problema è se questi diversi aspetti dell’interpretazione giuridica siano conciliabili.
Il secondo problema discende dal fatto che, nel diritto, l’interpretazione diventa una questione di potere. Nella pratica del diritto operano poteri interpretativi. Ai fini della comprensione della specificità dell’interpretazione giuridica, occorre distinguere due tipi di interpretazione-decisione: decisioni interpretative che producono, e decisioni interpretative che non producono, effetti giuridici. Il problema è se il potere interpretativo possa essere assoggettato a limitazione e controllo, o se invece sia inevitabile l’esistenza di un potere interpretativo sovrano.
Autore/Autrice :
Bruno Celano
Titolo :
Due problemi aperti della teoria dell’interpretazione giuridica
Collana :
Piccole Conferenze
ISBN :
9788870007589
Pagine :
80
Uscita :
2017
Formato:
12.5 x 21
8,00 €
79 disponibili