Autore/Autrice : Enrico Angiolini
Titolo : Gli Archivi dei Seminari
Sottotitolo : Atti dei convegni di Spezzano (3 settembre 2003) e di Ravenna (11 ottobre 2003)
Pagine : 318
Uscita : 2004
Formato: 17 x 24
28,00  26,60 

Enrico Angiolini Atti dei Convegni del Centro studi interregionale sugli archivi ecclesiastici

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Con il convegno dedicato agli archivi dei seminari, il Centro ha fornito, come sempre, un vasto panorama della situazione esistente a livello regionale emiliano-romagnolo, che – con i suoi punti forti e i suoi punti deboli – viene a costituire anche uno strumento di aggiornamento e di indirizzo per l’attività della stessa Soprintendenza Archivistica. In questo caso però ha aperto i suoi incontri anche alla presentazione di una iniziativa di respiro nazionale – il “Censimento degli archivi storici dei seminari italiani”, promosso dal Centro di studi per la storia del clero e dei seminari di Siena – e ad altre interessanti realtà italiane, come nei casi dei seminari veneziani o del seminario vescovile di Oristano. Da tutti i contributi raccolti in questo volume emerge un quadro storico vivissimo dell’“ente-seminario”. Istituzioni centrali nella storia della Chiesa post-tridentina, per il radicale rinnovamento che intendono proporre nel reclutamento e nella formazione del clero, i seminari incontrano forti difficoltà di affermazione e vere e proprie resistenze a livello locale, perchè vanno ad incidere su equilibri economici e di potere consolidati. Di conseguenza la loro diffusione avviene tra ritardi, ripetuti traslochi sul piano fisico e reiterate soppressioni sul piano istituzionale, e queste difficili vicende appaiono fedelmente rispecchiate dalle consistenti dispersioni e dalle conseguenti lacune che i loro patrimoni documentari quasi sempre presentano. Ciò non di meno i contributi qui raccolti mostrano come l’importanza storica dei seminari vada ben al di là delle sole, pur rilevanti, vicende della formazione del clero. I seminari divengono in realtà, attraverso tutta l’età moderna ed anche oltre, punti di riferimento necessari per la formazion culturale di vasti strati della società laica: dei suoi ceti dirigenti; ma anche, in certa misura, delle classi più svantaggiate. Soprattutto i seminari “minori” sono spesso l’unica scuola di livello medio-alto cui possono fare riferimento intere aree geografiche lontane dalle sedi della formazione culturale elitaria delle aree urbane. Per questo, quando nel corso del XX secolo – in un contesto sociale e religioso profondamente mutato – si procederà alla soppressione di molti seminari periferici, le resistenze di intere comunità alla loro chiusura mostreranno quanto i seminari “minori” o “maggiori” che fossero, avessero saputoradicarsi profondamente come veri e propri istituti di formazione a più ampio raggio.