Le Celebrazioni del IV Centenario della morte di Orazio Vecchi, protrattesi con un calendario ricco di eventi per tutto l’anno 2005, hanno sicuramente contribuito a ridestare in Modena l’interesse per questo Artista che alla Città ha lasciato in eredità le sue origini e le più elevate espressioni della sua arte. Un interesse che si è dimostrato travalicare i confini cittadini e nazionali, assai vivo nella cultura internazionale. Orazio Vecchi non fu solo un compositore indiscutibilmente grande in quanto ha lasciato tracce profonde della sua presenza e della sua attività in molteplici occasioni. Fu poeta e scrittore, fu sacerdote e maestro di cappella (ed in questa veste venne incaricato di revisionare il Graduale Romano); ma fu anche partecipe appassionato della vita cittadina. Compose le musiche di diverse mascherate, delle quali curò la pubblica esecuzione per le strade di Modena e fu animatore delle Confraternite modenesi. Organizzò un pellegrinaggio della Compagnia di S. Geminiano alla Santa Casa di Loreto, del quale pubblicò un resoconto a stampa. Ebbe rapporti di amicizia e di collaborazione con importanti scrittori italiani del secondo Cinquecento (Girolamo Bargagli, Giulio Cesare Croce, Tomaso Garzoni, Don Angelo Grillo), e relazioni professionali con le maggiori corti italiane e con diversi principi europei (come ad esempio Cristiano IV re di Danimarca, cui dedicò Le Veglie di Siena). Questi succinti dettagli indicano chiaramente che le celebrazioni vecchiane del 2005 non potevano rimanere entro confini specialistici, ma dovevano prestarsi ad offrire la possibilità di costruire un ampio e variopinto mosaico della cultura italiana ed europea fra Cinquecento e Seicento, centrato sulla città di Modena. La dimensione internazionale di Vecchi fu ricostruita progressivamente fin dagli inizi del Novecento, fornendo una dimensione internazionale agli studi musicologici della sua opera e sulla sua personalità. Nelle Celebrazioni del 2005 è stato inserito, come momento altamente qualificante, un Convegno Internazionale, tenutosi alla fine di Settembre, nel quale è stata presentata un’aggiornata sintesi critica del lavoro svolto dagli studiosi di Orazio Vecchi, attraverso la trattazione di temi che, proprio perchè legati a un personaggio poliedrico e squisitamente modenese nello spirito e nella cultura, hanno spaziato su vari campi di interesse, da quello storico della Modena di fine ‘500, a quello più tecnico-musicale della sua arte compositiva, a quello poetico dei testi delle sue composizioni e al plurilinguismo, a quello della coeva commedia dell’arte. A questi aspetti, si devono aggiungere quelli più legati alla vita e alla produzione profana e sacra di Orazio Vecchi, con particolare attenzione verso le opere meno conosciute.
Autore/Autrice :
Ferdinando Taddei e Alessandra Chiarelli
Titolo :
Il Theatro dell’Udito
Sottotitolo :
Società, Musica, Storia e Cultura nell'epoca di Orazio Vecchi
A cura di :
Ferdinando Taddei Alessandra Chiarelli
ISBN :
9788870004847
Pagine :
376
Uscita :
2007
Formato:
17 x 24
21 disponibili