Después de la intensa recepción valenciana de las Vitae de Caterina de Siena en el paso del Cuatrocientos al Quinientos, se produce un avance en el contacto directo con la obra de la Benincasa: la traducción al catalán del Dialogo della Divina Provvidenza en 1546 promovida por Jerònima d’Aragó, monja e hija natural del virrey de Valencia, Fernando de Aragón, Duque de Calabria. Se trata de la primera traducción hispánica de esta obra cateriniense, prácticamente desconocida hasta hoy, más de un siglo anterior a la de Lucas Loarte, en castellano, impresa en Madrid (1668). La traducción anónima parte de un texto latino. Tal iniciativa se inserta en un contexto de renovación espiritual en la primera mitad del Quinientos en la Corona de Aragón.
A seguito dell’importante ricezione valenzana delle biografie di Caterina da Siena tra Quattrocento e Cinquecento, si verifica un progresso nel contatto diretto con l’opera della Benincasa: la traduzione (da un testo latino) di un’opera della stessa Benincasa in catalano, il Dialogo della Divina Provvidenza, eseguita nel 1546. Praticamente sconosciuta, è la prima versione in una lingua ispanica, di più di un secolo anteriore a quella considerata la prima, in castigliano, stampata a Madrid nel 1668. La traduzione fu patrocinata da Jerònima d’Aragó, monaca e figlia illegittima del Viceré Ferdinando di Aragona, Duca di Calabria. Tale iniziativa si inserisce nel contesto del rinnovamento spirituale nella prima metà del Cinquecento nella Corona di Aragona.