Il concilio di Trento, come ormai accertato dalla critica storiografica, costituì all’interno della storia europea un vero e proprio punto di svolta, che marcò e, per così dire, consegnò all’evo moderno l’eredità dei secoli precedenti, attraverso un’opera che non si limitò ad un semplice aggiornamento, ma tentò di arginare quella “rivolta contro il cristianesimo storico” alla base di conflitti e rivolgimenti solo parzialmente placati da trecento anni di contrapposizioni e confronti. Ma al Concilio che segnò così profondamente la storia della Chiesa, configurandosi per certi aspetti come il più significativo momento di confronto e ridefinizione del ruolo dell’istituzione ecclesiastica nel mondo, non si può solo attribuire una mera volontà difensiva: non v’èdubbio infatti che la cattolicità, messa in discussione dalle spinte e dalle critiche provenienti dalle varie frange della riforma, andasse altresì elaborando una più precisa definizione dogmatica e dottrinaria, che rappresentava il primo termine di un binomio inevitabilmente completato da una moralizzazione del clero e dall’intero corpus ecclesiae. Vero è che accanto a impulsi esterni si venivano anche a registrare sollecitazioni che animarono dall’interno Europa rimasta legata alla sede romana e alla tradizione petrina, spesso con toni e modalità operative che sollevarono dubbi in merito all’ispirazione più o meno accettabile di taluni ambienti del riformismo ortodosso. Modena si presenta come una delle diocesi italiane maggiormente significative: essa “fu la città italiana che più di ogni altra preoccupò la sede romana” e a ciò si aggiunga che “in Modena gli heretici fecero più faccende che in nissuna parte d’Italia”.
Autore/Autrice :
Matteo Al Kalak
Titolo :
La città di tutte l’heresie
Sottotitolo :
Attuazione e Divulgazione del Concilio di Trento a Modena (1536-1627)
Collana :
Archivio Capitolare di Modena
ISBN :
9788870004250
Pagine :
200
Uscita :
2005
Formato:
17 x 24
28 disponibili