Il concetto di itinerranza, come è noto, è stato introdotto da Paul Ricoeur per la prima volta nel saggio su Architettura e narratività, pubblicato nel catalogo della XIX Triennale di Milano (Milano, Electa, 1996). Itinerranza, secondo le parole della Messori, sta a significare che “il rapporto spaziale che l’uomo intrattiene col mondo è di orientamento e disorientamento, di individuazione e perdita di un sentiero, di progettazione di un iter e messa in discussione di tale progetto” (p.50). A questo concetto si lega l’impegnativo sforzo di questo volume di mettere in rilievo l’importanza della spazialità nell’estetica contemporanea e, nello stesso tempo, l’importanza dell’estetica, proprio sulla base della spazialità, per tre pensatori contemporanei che, sicuramente, non mettono in primo piano e a volta criticano l’estetica stessa. I tre pensatori sono Paul Ricoeur, Ernesto Grassi e Henri Meschonnic. Se questo sforzo è riuscito, risulta immediatamente evidente che l’estetica contemporanea trova motivazioni forti per il suo ripensamento, e che non può essere ignorata dalla filosofia che sembra oggi qualche volta considerarla un capitolo chiuso o da riscrivere completamente, stravolgendone la tradizione. Non si tratta, ovviamente, di mettere d’accordo pensatori diversi per arrivare a una impossibile unità, ma di mettere in rilievo aspetti del loro pensiero, spesso ignorati o sottovalutati. Risulterà chiaro che l’estetica qui messa in gioco è intesa nella sua accezione più vasta e originaria, baumgarteniana, in sostanza, di filosofia dell’arte e dottrina della conoscenza sensibile.
Autore/Autrice :
Emilio Mattioli , Rita Messori
Titolo :
La parola itinerrante
Sottotitolo :
Spazialità del linguaggio metaforico e di traduzione
Collana :
Percorsi
ISBN :
9788870003666
Pagine :
158
Uscita :
2001
Formato:
11 x 19
25 disponibili