Secolo di restauri classicisti in sede di tradizione e forme poetiche, il Settecento italiano è anche periodo nel quale gli scrittori più avvertiti si avvicinano all’eredità fonico-pittorica di molta letteratura cinque-secentesca per recuperarla al gusto in via di riforma, confrontarla con le offerte provenienti dall’estero, immetterla in un circuito di comunicazione europea. Premono alcuni modelli forti, sui teorici ed i letterati settecenteschi. Al Tasso facitore di una “visiva” poesia degli affetti si accosta Racine, inventore del difficile equilibrio tra artificio del teatro e natura delle passioni, costruttore di una scena che nel punto più elaborato della finzione rappresentativa aveva mostrato l’urgenza delle spinte sentimentali; mentre terzo protagonista della linea ostensiva, “evidente”, dell’interiorità, è il Poussin dell’Et in Arcadia ego, trasposto nella scrittura di paesaggio. Lungo queste direttrici si sviluppa il libro, per verificare la tenuta degli esempi e cogliere i momenti di svolta, quando Tasso, Racine, Poussin, già accostati negli elogi e nelle imitazioni, vengono separati. Gli ultimi due per essere discussi, negati o forzati dall’interno, fino alle alte impuntature di Alfieri o di Manzoni. Il primo, Tasso, per siglare, con nuovo “volto” romantico, il passaggio tra Sette e Ottocento.
Autore/Autrice :
Alberto Beniscelli
Titolo :
Le passioni evidenti
Sottotitolo :
Parola, pittura, scena nella letteratura settecentesca
Collana :
Il vaglio
ISBN :
9788870003307
Pagine :
296
Uscita :
2000
Formato:
13 x 21
17 disponibili