Acclamato e infamato ai suoi giorni, Giambattista Casti ebbe anche la ventura di risultare più gradito a lettori non italiani che ai connazionali. Lo constatava Benedetto Croce, e ne dava una spiegazione sostanzialmente accettabile: gli stranieri, meno assillati dall’idea del decoro formale, hanno apprezzato negli scritti del Casti quello che vi è di divertente e magari di stuzzicante, mentre gli italiani, senza dire di un sonetto violento del Parini e di qualche giudizio preconcetto del Foscolo, non gli hanno perdonato lo stile spesso trascurato e la prolissità in versi fatti per essere ascoltati nei salotti prima che letti. Questo però non vale per buon numero delle liriche, giudicate infatti favorevolmente da intenditori quali il Carducci e il Fubini, e niente affatto per il teatro, almeno per i melodrammi giocosi, che, come risulta anche dai manoscritti, ebbero le cure attente dell’autore. L’estro giocoso e caricaturale, la parodia letteraria e la spregiudicatezza nel criticare costumi e idee contemporanei fanno dei melodrammi giocosi, precisamente dei cinque che qui si ripropongono, una lettura gradevole, alla quale quanto nuocerebbe un discorso introduttivo con sapore di riesumazione erudita, tanto può essere utile la spiegazione di quello che nella loro occasionalità lega queste operette alla cultura e agli interessi del tempo in cui visse l’autore. Certo Giambattista Casti ebbe, come tutti, difetti e vizi, ma pedante non fu mai, e sarebbe un grave torto fare esercizio di pedanteria su di lui.
Autore/Autrice :
Giambattista Casti
Titolo :
Melodrammi giocosi
A cura di :
Ettore Bonora
Collana :
Il lapazio
ISBN :
9788870002966
Pagine :
260
Uscita :
1998
Formato:
17 x 24
7 disponibili