Titolo : Federico II e i trovatori al crocevia dell’anno 1226
Anno : 2017
Pagine : 40
14,00 

Saverio Guida

È risaputo che Federico II amava vivere “in letizia”, circondato da persone in grado di procurare solacium e di trasformare l’aula del potere in specialissimo teatro di eventi festivi. Eppure, è diventato quasi un luogo comune ripetere che l’imperatore manifestò disinteresse, indifferenza e addirittura fastidio nei confronti dei trovatori. Ho creduto necessario sottoporre la questione a nuove indagini, concentrando l’attenzione su testimonianze letterarie finora trascurate o sottostimate, databili intorno al 1226, anno cruciale nella politica e nei comportamenti relazionali dell’ancor giovane regnante che ogni giorno di più mostrava di considerare i cultori e gli interpreti di lirica in lingua d’oc utili per occasionali divertimenti, ma inefficaci per altre finalità.

It is well known that Frederick II liked to live pleasurably, surrounded by people  who could delight him with courtly niceties, dancing and feasting and who could transform the chambers of power into a singular theatre of performances. Nevertheless, it has become a commonplace that the Emperor expressed disinterest, disregard, and even disdain for  the troubadours.  Wishing to study the question more closely, I have examined written testimonies which have been scarcely appreciated or even ignored until now. The evidence date to 1226, a year that was a turning point not only politically but also culturally, as the young ruler gradually revealed himself to be one who considered the performers of Occitan lyric appropriate for the occasional entertainment but unsuited to any other purpose.

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