Mucchi Editore

Apparsi nell’arco di un ventennio, i saggi qui riuniti intendono contribuire all’accertamento di alcuni tra i fattori letterari meno ovvi ed aquisiti che operano nel Canzoniere petrarchesco, quali i generi minori e coevi (assunti anche nel loro aspetto strofico), il retroterra prestilnovistico, la tarda produzione lirica dantesca (segnatamente, la canzone “montanina” e la connessa razo in forma di epistola), gli spunti più realistici ed espressivi del linguaggio poetico, le suggestioni formulari di ascendenza biblico-patristica. Il volume si presenta come una fra le varie, possibili esemplificazioni dell’attenzione che il Petrarca – pur attuando un livellamento stilistico connesso al progetto del liber lirico – ha rivolto verso generi e linguaggi differenti, in conformità all’atteggiamento complesso, ambivalente, assunto nei confronti della vicenda amorosa, che per lo più viene fatta oggetto di condanna morale ma ben spesso, nella prima parte, è presentata nella sua realtà profana. Ad accomunare queste ricerche concorre la persuasione che ogni valutazione condotta sullo sfondo della poesia due-trecentesca e riguardante la mutevolezza tematica e la varietas formale dell’autore possa fornire anche qualche suggerimento ai molti, cruciali interrogativi che ancora gravano sulla ideazione e sullo sviluppo del Canzoniere.