Autore/Autrice : Luciano Anceschi
Titolo : Progetto di una sistematica dell’arte
Collana : Percorsi
ISBN : 9788870000634
Pagine : 198
Uscita : 1983
Formato: 11 x 19
10,00 

9788870000634 Luciano Anceschi Percorsi

27 disponibili

In questo Progetto vengono presentati alcuni scritti teorici che si dispongono come capitoli di una possibile sistematica dell’arte; e, di fatto, gli studi qui raccolti, vertendo su taluni fondamentali problemi della estetica dell’arte (l’autonomia dell’arte, la critica letteraria e artistica, le poetiche, i generi letterari, e, infine, le strutture critiche e storiografiche di cui qui si studia come esemplare la nozione di Barocco) sono, sufficienti a dichiarare i procedimenti metodologici e gli orizzonti speculativi entro i quali si muove la ricerca. Uno scritto nuovo e inedito Per una estetica filosofica serve a proporre il senso generale del pensiero e, nello stesso tempo, dà taluni anticipi di un lavoro più ampio e più organico in preparazione. Due scritti storici su Husserl e su Banfi testimoniano del background in cui liberamente si situa e da cui trae le proprie motivazioni fondamentali la ricerca. L’estetica dell’arte è estetica filosofica, e non può essere altro. Una affermazione come questa suscita, si sa, energiche obbiezioni da parte di taluni critici. È lecito parlare ancora di estetica filosofica? Si può proporre un modo di parlare di estetica filosofica che tenga presente le obbiezioni spesso acutamente, anche se non sempre cautamente, proposte? Se parlare dell’arte è ancora parlare di qualche cosa di cui si può parlare, vi è un modo legittimo di parlare di estetica filosofica dell’arte. Ed è là dove l’estetica rinunzi a presentarsi come fabbricatrice di Modelli, e, dunque, essenzialista, dogmatica, implicitamente didattica, e sempre costretta a smentirsi, ma, anzi, in quest’ordine, si ponga come giustificazione e garanzia della “riflessione spontanea”, e cioè della varietà e molteplicità dei Modelli che sorgono dalla vita stessa dell’arte e della poesia, e come principio d’integrazione infinita, sempre aperta. Un modo di vedere siffatto apre la via ad una ricerca organica a cui possono concorrere molti ricercatori; e, d’altro canto, riconosce che la filosofia, e, nel caso, l’estetica filosofica non è affatto un modo di riempire il vuoto della nostra incompetenza specifica.